A pian terreno si possono visitare le grotte e un cunicolo affrescato nel 1614: il ciclo di affreschi di ispirazione biblica con episodi del Vecchio Testamento, fatto eseguire dal Vescovo Diotallevi.
Dieci metri di lunghezza per due di altezza, un tempo illuminato per mezzo di ceri, di cui sono ancora visibili i supporti in ferro.
Le pitture raffigurano scene dell’antico e del nuovo testamento, perfettamente conservate. Qui Sant’Alfonso si raccoglieva in silenzio e solitudine per espiare i propri peccati: un “cammino” di contemplazione. Sul fondo sono stati raffigurati Santo Stefano e Sant’Agata, compatroni della Città insieme allo stesso Sant’Alfonso, mentre uno scorcio rivela il profilo di Sant’Agata con i suoi campanili, così come si presentava prima del devastante terremoto del 1688.
La Chiesa del Carmine nell’omonima piazza è in un punto nevralgico nel centro storico, a metà strada tra il Castello Ducale e la Cattedrale.
In questa sezione sono presenti diverse lapidi e lastre marmoree di ambito locale, oltre che paramenti, testi sacri e scritti di Sant’Alfonso Maria de Liguori.